domingo, abril 20, 2008
1 giro ad alessandria d'egitto (discarica, lago, faro..).
2 permanenza negli USA, vari stati freddi, caldi e tiepidi (da NY al confine tra California e Mexico)
3 ritorno periodico a Capraia
4 sud del Marocco
5 presentazioni tra me e l'Africa, in un punto da definire, tra CapoVerde ed il Madagascar
6 Lisboa e il Portogallo oceanico
7 Sud del Brasile e anche toccata strappalacrime al Nord
8 Trieste e Tirana
elementi surplus: saline e tartarughine marine alla schiusa delle uova.
terça-feira, janeiro 01, 2008
quarta-feira, junho 13, 2007
l'ottava meraviglia
Il centro commerciale Friedrichstraßepassage, conosciuto come “la cattedrale del consumo”, fu costruito tra il 1907 e il 1909. Era il secondo centro commerciale di Berlino è una delle prime costruzioni in cemento armato. La facciata contiene elementi di stile gotico e neoclassico. In mezzo al passaggio si può ammirare una delle piú grandi cupole in cemento armato di Europa. Tanto la tecnica quanto il disegno architettonico dell’edificio sono espressioni dell’inizio dell’era moderna.
Nel 1928 la compagnia di strumenti elettronici AEG entrò in possesso dell’edificio elo utilizzò come “Casa della Tecnologia” per esposizioni e presentazioni commerciali, ma anche cinematografiche. Nel 1936 vi furono trasmessi televisivamente i giochi olimpici, per la prima volta al mondo. Dopo il 1933 i vari spazi dell’edificio cominciarono ad essere utilizzati da varie organizzazioni connesse al nazismo. L’unione dei lavoratori tedeschi DAF, controllata dai nazisti, prese in gestione l’edificio nel 1941, per stabilirvi una sede SS. Nel 1943 dei prigionieri francesi furonorinchiusi provvisoriamente nell’attico.
Con la fondazione della GDR nel 1949 l’edificio fu trasferito in proprietà della trade union FDGB, facente parte della Germania dell’Est. In seguito alla Separazione della Germania e di Berlino, la costruzione rimase vuota salvo che per usi a breve termine, come per l’armata NVA o per la Scuola circense, e comincio ad andare in rovina.Nonostante che il Friedrichpassage fosse stato distrutto soltanto parzialmente durante la Seconda Guerra Mondiale, due ispezioni ufficiali, l’una del 1969, l’altra del 1977, ne raccomandarono la demolizione. All’inizio degli anni Ottanta alcune parti del complesso furono effettivamente demolite. Grazie a un sotterraneo di due piani, costruito come sostegno nel 1923-24, l’ala ancora oggi esistente sopravvisse. Dopo la caduta del muro nel 1989 a Berlino Est sorse un movimento “squatter”. In particolare nei quartieri centrali Mitte, Prenzlauer Berg e Friedrichshain tale subcultura occupò il vuoto creato dalla scomparsa della GDR. La demolizione finale dell’edificio, prevista per aprile1990, fu evitata grazie all’occupazione promossa dal Gruppo di artisti Tacheles. Grazie al sostegno delle pubbliche istituzioni la sopravvivenza dell’edificio fu poi ulteriormente garantita, e, dopo un’ulteriore ispezione, l’edificio fu considerato parte del Patrimonio monumentale nazionale. Nel 1998 la compagnia di investimenti FUNDUS ha comprato l’edificio sotto la condizione che il Tacheles potesse continuare ad esistere quale luogo storico e culturale. Fu stabilito di conseguenza un affitto simbolico di un marco tedesco al mese. Nel 2000-02 la costruzione fu restaurata, seguendo una procedura architettonica che ha posto in contrasto lo stile decadente delle rovine con elementi contemporanei e tecnologici.
La Art House Tacheles è ancora oggi un luogo di incontro internazionale, vòlto alla promozione e allo scambio di nuove concezioni artistiche e culturali. Oltre al teatro, al cinema e ai bar, uno degli elementi di base dell’attività del Tacheles è la messa a disposizione di numerosi spazi nella forma di ateliers per giovani artisti provenienti da tutto il mondo.terça-feira, abril 10, 2007

Sappiamo che la vita è dolorosa
e quel giorno che non sai più come fare
e per il tuo caso ci siam noi
un'agenzia di viaggi eccezionale
suicidio travel è quello che fa per lei
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sexta-feira, janeiro 05, 2007
PARIS
segunda-feira, novembro 13, 2006
quinta-feira, setembro 28, 2006
Tempo e Spazio
La modernità nasce allorché spazio e tempo vengono disgiunti fra loro e dall’esperienza di vita quotidiana, diventano in tal modo teorizzabili come categorie distinte e indipendenti di strategia e di azione (…)
Nella modernità, il tempo ha una storia, ha la sua storia in virtù della “portata” in continua espansione del tempo: l’allungamento delle estensioni spaziali che le unità temporali consentono di “passare”, “attraversare”, “coprire” o “conquistare”. Il tempo acquisisce una storia allorché la velocità di movimento nello spazio (a differenza dello spazio stesso, che non è flessibile, non può essere dilatato, né si contrae) diventa una questione di ingegno, immaginazione e risorse umane.
Allorché la distanza misurata in unità temporali venne a dipendere dalla tecnologia, da mezzi di trasporto meccanici, tutti i limiti esistenti (ereditati) alla velocità di movimento poterono essere in via di principio trasgrediti. Il cielo (o, come si scoprì più tardi, la velocità della luce) divenne allora l’unico limite e la modernità fu un unico continuo, irrefrenabile e rapidissimo sforzo di accelerazione per raggiungerlo.
Grazie alla sua neoacquisita flessibilità ed espansibilità, l’epoca moderna è diventata, prima di ogni altra cosa, l’arma di conquista dello spazio. Nella lotta moderna fra tempo e spazio, lo spazio rappresentava il lato solido e stolido, ingombrante e inerte, capace di condurre esclusivamente una guerra difensiva, di trincea, un ostacolo alle agili e dinamiche avanzate del tempo.
Zygmunt Bauman, “Sull’essere leggeri e liquidi” p. XIV in Modernità liquida, Bari, Laterza, 2002 (tit. or. Liquid Modernity, 2000), pp. 263
www.architetturadipietra.it/BLOG/index.php?categoria=11